Si rilancia l’Atalanta, cinque gol al Verona sempre nel segno di Retegui per una vittoria indiscussa, cercata già con una formazione a trazione anteriore che vede titolari Samardzic e Cuadrado, oltre all’esordio dal primo minuto di Posch tra i difensori. Trazione anteriore, dunque, perché davanti al numero 24 ci sono ancora Retegui e De Ketelaere. Non è della partita invece Maldini, che ha ingrossato le fila degli infortunati orobici. Se Bergamo piange, Verona non ride: l’Hellas deve rinunciare a Tengstedt e a Livramento in attacco, mentre Duda è squalificato. Giocoforza, a centrocampo ci sono Niasse e Bernede, Sarr e Mosquera sono le punte, sostenute da Suslov.
Dopo il primo brivido portato da Daniliuc – colpo di testa su corner che Rui Patricio manda sulla traversa – l’Atalanta prede le redini del gioco e fa capire che partita sarà, sbloccando la gara dopo venti minuti. Fa tutto De Ketelaere, ben lanciato da De Roon e bravissimo a entrare in area per poi convergere sul destro, il suo tiro coglie il palo ma Retegui sul tap-in è pronto a mettere in porta, aprendo un conto destinato a lievitare successivamente.
Il centravanti si ripeterà infatti già quattro minuti dopo, questa volta ben imbeccato da un Djimsiti in posizione offensiva. Il numero 32 approfitta della passività avversaria per spostarsi la palla sul destro, poi sul sinistro e concludere all’angolino battendo ancora Montipò. La Dea in fiducia prima sfiora il tris con Posch, poi lo trova grazie a una galoppata di Ederson: il brasiliano ruba palla a centrocampo, arriva di forza fino in area e di destro piazza la palla all’angolino, 0 a 3.
Prima del 45’, Retegui trova addirittura la tripletta: un altro tap-in, questa volta dopo che lo stacco di testa di Posch su punizione di De Roon aveva colto il palo, ma sulla ribattuta c’è ancora il 32. Il canovaccio non cambia nel secondo tempo: dopo otto minuti nella ripresa, il subentrato Brescianini scodella per De Roon, quest’ultimo crossa basso e il solito Retegui ci mette ancora il piede, girando in porta il gol dello 0 a 5 che di fatto chiude la partita.
Da questo momento in poi è tutta accademia, Gasperini toglie alcuni degli elementi più utilizzati per preservarli in vista della Champions e Rui Patricio si iscrive alla partita con un paio di begli interventi ravvicinati. Partita senza storia nel risultato e nell’andamento, un’iniezione di fiducia in vista della trasferta europea di Bruges, dove la Dea tornerà a giocare sotto le stelle della Champions League.
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