Riaprire i roccoli a oltre dieci anni dalla loro chiusura? Torna di attualità il dibattito sui roccoli di cui si era già discusso nel 2019 in Regione Lombardia, ma che non trovò una sua definizione.
Al convegno, svoltosi sabato 15 aprile in Fiera a Bergamo, si sono presentati in 400 per dare una risposta all’appello di cacciatori e roccolatori, che chiedono la riapertura dei roccoli, strutture naturalistiche che si trovano nei boschi e vengono utilizzate soprattutto per la cattura di uccelli selvatici da cedere poi come richiamo vivo per cacciatori.
Più che di apertura, da Regione si parla però di conservazione, come spiega il vicepresidente Marco Alparone: “Il tema non è quello della riapertura – ha spiegato – bensì quello della conservazione di un patrimonio culturale, il cui ruolo, in chiave moderna, rappresenta la grande sfida del futuro”.
E, secondo Alparone, sarebbe interessante portare i Roccoli sui banchi di scuola. Nel 2021 Regione Lombardia ha stanziato 180 mila euro proprio per la salvaguardia dei roccoli.
Anche da parte del Governo, presente al convegno nella persona del ministro della Cultura Giuliano Sangiuliano, accento sulla conservazione visto che i roccoli sono “elementi paesaggistici d’arte e di cultura, che devono essere tutelati, preservati e sviluppati”.
Secondo l’europarlamentare Pietro Fiocchi, promotore dell’incontro, riaprire i roccoli sarebbe “importante, un’occasione incredibile innanzitutto per mettere insieme una rete di monitoraggio in grado di conoscere lo stato di salute delle specie migratorie. Una decina di roccoli si potrebbero aprire subito, ma serve soprattutto una volontà politica”.