“Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono” citava una frase di William Blake. In questa nuova puntata della rubrica “2 Valli, 1.000 Associazioni” vi parliamo di un’associazione di origine sanpellegrinese che ha molto a cuore le montagne del suo paese: vi presentiamo il GESP (Gruppo Escursionisti San Pellegrino Terme). A raccontarci alcuni aneddoti e la sua storia ci ha pensato il presidente Martino Pesenti.
In occasione dei 40 anni dalla fondazione, avvenuta nel 2004, l’associazione ha pubblicato un libro dove all’interno è possibile trovare una raccolta di informazioni e documenti che mostrano: la sua storia, i primi anni, iniziative ed il Monte Zucco. Come introduzione è possibile leggere nella prefazione anche alcuni pensieri da parte di don Lino Martinelli, che anni fa fu parroco proprio di San Pellegrino, Mons. Bruno Foresti e Michele Pesenti, padre dell’attuale presidente Martino scomparso un anno fa e che per anni fu Presidente e tra i fondatori del gruppo.
“Il GESP nacque ad inizio 1964 da un gruppo di giovani appassionati di montagna che si ritrovava con lo scopo di organizzare escursioni. Quel periodo fu ricco di cambiamenti sia all’interno del gruppo stesso sia dentro la cittadina di San Pellegrino. I primi fondatori di questo gruppo furono alcuni giovani che, intorno agli anni 1962 e 1963, organizzarono delle escursioni presso il ‘Rifugio Calvi’ quando c’era il ‘Trofeo Parravicini’ e presso i Laghi Gemelli. Fu così che nacquero l’esigenza e l’idea di fondare quella che oggi è proprio l’Associazione GESP San Pellegrino ed il primo Presidente fu Placido Grataroli, originario di San Giovanni Bianco – racconta Martino. – Grazie al passaparola e all’aggregarsi di molte persone iniziò a formarsi sempre di più il gruppo e poi è diventato una realtà molto importante dal punto di vista organizzativo oltre che numeroso, arrivando a contare fino a circa 800 soci iscritti“.
LO ZUCCO E IL CAMBIO GENERAZIONALE
Come obbiettivo principale, il GESP ha scelto di privilegiare la montagna e le attività pratiche: ne sono esempi le varie iniziative che hanno fatto ed altre che hanno organizzato anche insieme al CAI (Club Alpino Italiano) dove “La voglia di fare anima il gruppo“ e alcuni gesti ben visibili che ha lasciato l’associazione, come la scelta di posare una croce, in struttura metallica, sulla cima del Monte Zucco, considerato come “La montagna per eccellenza” di San Pellegrino, a quota 1.232 m di altitudine. Questo gesto attirò molta attenzione da parte di tutta la cittadina verso questa associazione oltre che alla crescita dei nuovi soci.
Proseguendo si è parlato del fatto che l’attuale consiglio direttivo dell’associazione è stato rinnovato lo scorso novembre e resterà in carica per il triennio che parte da quest’anno e finirà nel 2025: “Si è attuato definitivamente quel cambio generazionale che era iniziato già da alcuni anni. È la prima volta che nel nostro consiglio direttivo non sono più presenti figure storiche fondatrici di questo gruppo: gli ultimi sono stati mio papà Michele (il Meneghì), Clemente (il Tòcio) e Arturo (il Marcionda). Un aneddoto che ci è stato trasmesso dai soci fondatori è questo: “Nöter se ghe’ de laura’ a se’ i prim ma se ghe’ de cicera’…. siamo gli ultimi” (frase in dialetto bergamasco che tradotta in italiano vuol dire “Se c’è da lavorare noi siamo tra i primi, ma se c’è da chiacchierare… siamo gli ultimi”). È una frase che rispecchia chiaramente le caratteristiche del Gesp, di allora, e di oggi, ancora attuale anche dopo il ricambio generazionale visto che tante volte operiamo senza farci troppa pubblicità, senza utilizzare i social che al giorno d’oggi pubblicano e commentano a volte cose poco veritiere; noi siamo ancora di vecchio stampo!”.
Pesenti, poi, rivela: “Negli ultimi anni si erano già inserite positivamente figure giovani nel gruppo ed il vantaggio era di avere a fianco dei ‘saggi’ che ci indirizzavano nelle attività e ci consigliavano nelle decisioni, ma allo stesso tempo ci lasciavano agire in piena libertà accettando cambiamenti e innovazioni. Sicuramente ricevere il testimone da mio papà è stato un orgoglio. Il GESP era la sua vita visto che è stato uno dei soci fondatori, Presidente per 44 anni e Presidente Onorario per 15 anni oltre ad esser stato sempre presente in ogni attività fino alle sue ultime forze. Per me questo è uno stimolo in più per portare avanti nel migliore dei modi l’operato del gruppo che va dalle svariate attività di volontariato in paese fino alle gite ed escursioni in montagna che proponiamo durante l’anno”. Non solo uomini, c’erano anche donne nel GESP. Queste ultime ricoprivano un ruolo sempre attivo nella società e in più, anche loro come gli uomini, erano spinte dall’amore per le montagne e dalla voglia di impegnarsi. Infatti, per molte persone, le iniziative dell’associazione sono state il luogo dove si sono conosciute e poi formate molte coppie.
Parlando Martino ha detto che “è nato nel GESP” in quanto già da bambino i suoi genitori lo portavano ogni domenica sul Monte Zucco e mentre i volontari costruivano il Rifugio, lui e gli altri bambini giocavano… “C’era sempre un bel clima di armonia ed allegria sia nel lavorare che nel divertimento. Questi valori li abbiamo ricevuti anche nel nuovo consiglio direttivo! Abbiamo a carico tutte le responsabilità di portare avanti un gruppo storico di San Pellegrino, ma abbiamo forze nuove e molto determinate nel proporre e gestire le differenti attività che svolgiamo”.
LE INIZIATIVE
Oggi, infatti, il gruppo promuove e sostiene iniziative di vario tipo che sono atte alla conservazione della natura che ci circonda. Possono essere scientifiche, culturali, artistiche, di svago e sportive: importante ricordare le manifestazioni del “Trofeo Beppi Normanni” e della “Vertical Zucco“. Inoltre, durante gli anni vengono svolte numerose attività legate alla tutela e valorizzazione del territorio oltre ad iniziative in ambito sociale con scopo sostenere progetti benefici: “Gli ideali che contraddistinguono le nostre iniziative sono la voglia di stare insieme e il desiderio di fare qualcosa di bello e di utile per la propria comunità”.
Importante per il GESP anche la “Giornata Alpina”. Si tratta di un appuntamento fisso da ben 59 anni (il prossimo anno l’Associazione festeggerà i 60 anni di fondazione) in quanto, in quel giorno, si ricordano i caduti delle guerre e delle montagne. “È un’occasione perfetta per trascorrere del tempo insieme e per coinvolgere più persone possibili”. Da molti anni, durante il mese di dicembre, l’associazione costruisce la capanna di Natale che ospita all’interno le statue della Sacra Famiglia: Gesù con Maria e Giuseppe oltre al bue e all’asinello. Quest’opera è ormai diventata un simbolo per San Pellegrino durante il periodo natalizio ed è possibile ammirarla all’inizio di Via Aldo Moro accanto all’Albergo Papa se si sale verso il centro della cittadina.
Prossime attività del gruppo sono la “Sbarolada” in occasione della Madonna del Rosario che si terrà domenica 8 ottobre presso la Piazza San Francesco accanto alla chiesa parrocchiale. “C’è in programma anche terminare la pulizia dei sentieri, mentre durante l’inverno ci sarà sempre qualche intervento di manutenzione in base alle esigenze del luogo e sui sentieri più rovinati. A fine novembre, come d’abitudine, facciamo la chiusura dell’anno associativo con assemblea e pranzo sociale. Quest’anno daremo inizio al 60° anno di vita del Gesp, e molto probabilmente faremo una fiaccolata sul sentiero panoramico con illuminazione della croce. Infine si proseguirà nel 2024 con altre attività per festeggiare questo importante traguardo”.
Le porte sono aperte a chiunque apprezzi e sostenga quello che fa l’Associazione GESP San Pellegrino: “Ricordo a tutti che sono attività di volontariato ed ognuno fa quello che può in base alle proprie capacità e alla disponibilità del proprio tempo libero e invito tutti a cercare di inserirsi in qualche gruppo o associazione in base alle proprie passioni visto che sul territorio c’è sempre molto bisogno di persone volenterose. Si cerca sempre di coinvolgere e stimolare più persone possibili cercando di trasmettere l’importanza di lavorare in gruppo per il bene della comunità o per la buona riuscita di un evento, in un clima di allegria che porta a molte soddisfazioni” – conclude Martino Pesenti. Per maggiori informazioni sul GESP San Pellegrino, potete seguire il gruppo sul loro profilo Facebook oppure visitare il sito web.
ALCUNE CURIOSITA’
Qualche curiosità sulla Croce:
- È stata inaugurata la seconda domenica di luglio, che quell’anno era l’11, del 1965 con una Messa celebrata dall’allora parroco Mons. Lorenzo Dossi
- Fu dedicata a “Quei valligiani che in pace e in guerra onorarono le virtù della gente di San Pellegrino” (lo si può leggere sulla targa, posta sotto la croce, dettata dal dott. Angiolino Quarenghi)
- In occasione di varie iniziative o festività della cittadina, ogni anno si provvede all’illuminazione notturna della croce. Questo gesto crea sempre uno spettacolo molto particolare per coloro che guardano la cima del Monte Zucco dal paese
- Attualmente è la più alta tra le croci delle montagne bergamasche: ha un’altezza di 22.5 metri e pesa intorno ai 35 quintali
- Sotto di essa, su proposta del dott. Augusto Bonapace, il GESP realizzò nel 1969 una piccola lapide dedicata alla memoria della famosa Guida Alpina Antonio Baroni (originario dell’antico borgo di Sussia dove oggi vive suo nipote Gianni Baroni)
A due passi dalla croce sono presenti una cappella e la baita che prende, appunto, il nome dal Monte Zucco.
Qualche curiosità sulla cappella:
- è stata realizzata sempre dal GESP in puro cemento armato
- inaugurata il 14 luglio 1968
- è stata costruita per ricordare 2 sacerdoti a cui il gruppo era molto legato: Mons. Lorenzo Dossi e Don Giuseppe Falconi (scomparsi entrambi a novembre del 1967)
Qualche curiosità sulla “Baita Monte Zucco”:
- costruita tra fine 1968 ed inizio 1969 subito dopo la cappella
- all’inizio fu predisposta come magazzino per gli attrezzi e successivamente si decise di corredarla di 2-3 letti da utilizzare in caso qualcuno volesse pernottarci all’interno. Infatti è stata completata con un fornello, una stufa ed una cisterna per la raccolta di acqua piovana
- molte persone utilizzavano la baita come quartier generale per le loro comunicazioni radio amatoriali: il famoso “Nido d’aquila”
- oggi la baita è stata sostituita nelle sue funzioni dal “Rifugio Monte Zucco” (inaugurato il 31 maggio 1981 dalle presenze dell’allora vice-sindaco Alberto Giupponi, di Don Lino Martinelli e Don Franco Gherardi e posto la croce), situato in Località Foppi e gestita dal Signor Dario Belotti. Nonostante questo cambiamento attualmente la baita è tuttora funzionale e viene utilizzata quando ci sono delle feste o delle manifestazioni
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