Pietro Rota e la passione per gli Almenno (e non solo): storia di vita e impegno per il territorio

Molto più che una passione: Pietro Rota porta avanti l’azienda agricola di famiglia ed è presidente della Cantina Val San Martino. Impegnato nella Pro Loco di Almenno, segue da vicino le dinamiche del territorio.
15 Gennaio 2022

Pietro Rota, 40 anni, laureato in Economia e commercio, da molti anni lavora come Financial planning and analyst per una ditta di Zingonia dove è impegnato tutto il giorno tra i numeri. Ma ad Almenno San Bartolomeo, il suo paese, vive e, con grande passione, ne valorizza il territorio.

Nel 2016, dopo un anno come Vicepresidente della Pro Loco di Almenno, era rimasto l’unico componente della stessa dopo le dimissioni di tutti gli altri consiglieri, negli anni è riuscito a ricomporre la squadra: “Con soddisfazione posso dire che siamo riusciti a far diventare la nostra Pro Loco quella di entrambi gli Almenno. E’ stato impegnativo ricostruire il gruppo, abbiamo una squadra davvero importante di consiglieri, persone molto valide”. Questa unica Pro Loco di entrambi gli Almenno si occupa di valorizzare il territorio ma è impegnata anche dal punto di vista sociale: “In questi ultimi due anni, nel periodo del Covid, non siamo mai stati fermi, abbiamo promosso eventi sia on-line sia in presenza, sempre secondo le norme di sicurezza. Tra le iniziative di cui andiamo fieri, ne posso ricordare due: la raccolta fondi Aiutiamo chi ci Aiuta con la quale abbiamo raccolto e donato alla Croce Azzurra di Almenno San Salvatore la cifra di 52.505 euro per l’acquisto di materiale necessario a fronteggiare l’emergenza Covid-19 e soprattutto contributo all’acquisto di una nuova ambulanza di cui avevano bisogno. La seconda è quella del Carrello della Comunità, realizzata anche grazie ad un finanziamento di Regione Lombardia e in collaborazione con il Gruppo Alpini Almenno e Conad Almenno: il progetto nasce ad inizio pandemia per aiutare le famiglie bisognose dei due Almenno attraverso la raccolta e la consegna a domicilio di generi alimentari. Tutti possono contribuire all’iniziativa lasciando nei carrelli della spesa qualcosa per i più bisognosi. Sono circa 60 le famiglie che beneficiano di questo progetto, tra Almenno San Bartolomeo e San Salvatore. L’iniziativa continua anche quest’anno e non smetteremo mai di aiutare, se possiamo, se c’è qualcuno in difficoltà”.

Iniziative volte alla promozione del territorio a tutto tondo. La Pro Loco dei due Almenno non tralascia alcune importanti battaglie: “Negli scorsi anni ci siamo fortemente opposti al progetto del centro commerciale ad Almenno San Salvatore attraverso una raccolta firme: abbiamo portato all’attenzione un problema paesaggistico e non solo. Allo stesso modo manifestiamo contrarietà in merito al progetto della tramvia che dovrebbe passare nell’Agro di Almenno: faremo di tutto affinché la tramvia non passi mai nell’Agro e non distrugga il nostro territorio e divida ancor di più i nostri Paesi. Il tragitto trasversale che da Villa si prefigge di arrivare a Ponte San Pietro transitando nell’Agro è un progetto che non aiuta la valle e paesaggisticamente rovinerebbe il Romanico”.

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Il team della Pro Loco degli Almenno

Pietro, dopo 12 anni da Consigliere della Cantina Val San Martino, ha ricoperto la carica di Vicepresidente per tre anni e l’anno scorso è stato eletto Presidente: “Sto cercando di dare il massimo – afferma Pietro – perché credo molto nella Cantina. In questi ultimi anni abbiamo lavorato molto: abbiamo rinnovato completamente le etichette della Cantina disegnate da Cesare Rota Nodari, a fine 2020 abbiamo introdotto lo spumante ed ora il Morlet, la nostra bottiglia top di gamma dei rossi, abbiamo aggiornato il modo di lavorare puntando sulla qualità del prodotto e cambiando il nostro target nel passato legato principalmente al vino sfuso, inoltre abbiamo avviato il mercato agricolo in Cantina ogni primo sabato mattina del mese. Un grande obiettivo recente della Cantina Val San Martino, realizzato grazie al lavoro di tutti i collaboratori, è stata la prima bollicina completamente bergamasca. Questi obiettivi si raggiungono solo con una squadra coesa e grazie a validi professionisti del settore, dal Direttore Marco Crippa, all’Enologo Angelo Divittini, Frida Tironi, ai nostri Cantinieri Roberto Perico e Gianluca Baldi ed a tutto il prezioso Cda”.

La Cantina Val San Martino, prima Cantina Sociale nata in tutta la bergamasca, rappresenta un territorio importante e i suoi viticoltori hanno un ruolo fondamentale per la conservazione del territorio: “I nostri conferitori vengono da Pontida, Almenno, Bergamo, Almè, Mapello e da vari comuni della bergamasca: i soci viticoltori contribuiscono alla salvaguardia del territorio attraverso il loro lavoro che va sicuramente promosso e sostenuto: mantenere la tradizione vitivinicola significa anche conservare il territorio”.

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La Cantina Sociale Val San Martino

La grande passione per il vino

Una passione, quella per il vino e l’agricoltura, che viene da lontano. Da quando due anni fa è mancato suo papà, Pietro ha anche scelto di portare avanti l’azienda agricola di famiglia, fondando con la sorella Francesca la Società Agricola “I Ragazzi di Campagna”: “Mio papà, imprenditore agricolo e per lunghi anni Vicepresidente del Consorzio Agrario Bergamasco e di Confagricoltura, mi ha trasmesso questa passione, fin da piccolo sono sempre stato con lui nei campi. L’agricoltura, quindi, ha sempre fatto parte della nostra vita. Ricordo che, quando ero piccolo, andavo in cantina a bere il vino di nascosto. Io ero capace di aprire le botti, perché vedevo quando lo facevano i grandi. La nostra azienda agricola di famiglia produce cereali e uva che viene conferita direttamente alla cantina Val San Martino. Coltiviamo mais, orzo e frumento, praticando il greening a seconda della rotazione. I terreni aziendali sono dislocati tra Mapello, Treviolo ed Almenno”.

Pietro ci propone anche una sua riflessione generale sull’agricoltura nelle nostre Valli e non solo, con l’occhio dell’analista finanziario e di chi dialoga ogni giorno con gli agricoltori: L’agricoltura locale delle piccole e medie aziende è in grande difficoltà, perché purtroppo, benché, forniscano prodotti di alta ed altissima qualità, tutto il margine più importante derivante questi prodotti è nelle mani di altri soggetti, tra cui la grande distribuzione. In questo momento storico in cui c’è un grande aumento e speculazione delle materie prime, l’agricoltore subisce solo il lato negativo dell’aumento dei costi di produzione e lavorazione. Dobbiamo pensare alla redditività dei nostri agricoltori se vogliamo che continuino in futuro. È una situazione davvero negativa e se ne parla troppo poco: la filiera del prodotto italiano non è adeguatamente tutelata eppure, a livello nazionale, siamo sempre più carenti di materie prime, a tal punto da non riuscire a soddisfare la richiesta interna. Il contributo dell’agricoltore per la società non è solo quello di produrre e garantire cibo di qualità ma anche quello di provvedere alla manutenzione dell’ambiente e del territorio: è fondamentale che ci siano persone nei territori a preservarli, perché coltivare significa anche presidiare il territorio.  Non bastano contributi spot, si deve rivedere la catena del valore, altrimenti i consumatori non sanno che tra qualche anno compreranno sì prodotti a km 0, ma fabbricati in laboratorio nell’impresa dietro casa”.

E per il futuro? Pietro ha in mente un progetto comune tra Pro Loco di Almenno, Cantina Val San Martino e Museo del Falegname “Tino Sana”: “In collaborazione con il Museo del Falegname di Almenno San Bartolomeo vorremmo realizzare una fiera interamente dedicata al vino, dove accoglieremo tutte le cantine della Bergamasca. Si tratta di un evento che vorremmo tenere a cadenza annuale, molto importante per tutti gli imprenditori – racconta Pietro – lo avevamo in programma già nel 2020, ma, stante la situazione pandemica, siamo stati costretti a rimandare”.

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Commenti:
  1. Grande Pietro (e soci)! Complimenti per questo “sogno” di far crescere la qualità, la conoscenza è le vendite del vino del nostro territorio, magari con uno spazio crescente nei confronti di quello biologico. Come pure nella realizzazione di eventi, come la fiera, che promuovono le imprese vitivinicole e il loro legame con l’ambiente. Non ultimo, risulta di grande valore, l’impegno a coniugare socialità – solidarietà – Comunità.

  2. Incoraggiante la testimonianza di Pietro già espressa con gli impegni di cui ha dato prova mettendosi a disposizione in prima persona per la Comunità Complimenti e grazie a piene mani quindi anche per gli stimolanti programmi in “Allestimento”..

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