Nei giorni scorsi la notizia di 1.500 sanpellegrinesi senza medico di base aveva scosso la comunità della cittadina termale, a tal punto che lo stesso vicesindaco, Vittorio Milesi, aveva inviato una comunicazione al direttore di ATS, al prefetto di Bergamo e alla Procura per porre l’accento sull’accaduto.
In tempi rapidi e grazie alla collaborazione di altri medici di base, il sostituto del dottor Oscar Roberto Fenice è stato trovato: al suo posto ci sarà infatti il medico Federica Caldara. Una “conquista” che, come riferisce il Comune in una lunga nota stampa (che riportiamo di seguito), è stata tutt’altro che facile.
“La ricerca di un sostituto del dott. Oscar Roberto Fenice, grazie in particolare all’iniziativa e all’impegno della dr.ssa Tullia Mastropietro, Medico di Assistenza Primaria operante nel nostro Ambito, ha avuto esito positivo – si legge nel comunicato del Comune di San Pellegrino Terme –. In questi giorni, a fronte del totale silenzio e completo disinteresse di ATS Bergamo, siamo rimasti in contatto con la dr.ssa Mastropietro per cercare di individuare possibili soluzioni al delicato e grave problema apertosi per circa 1500 cittadini del nostro Comune a seguito del trasferimento del dott. Fenice, aggravato ulteriormente dalla scopertura del servizio di continuità assistenziale nelle 4 sedi della Valle Brembana e dalle condizioni di sempre più forte riduzione dell’operatività del Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco.
Il grazie va esteso anche ad alcuni Medici di Assistenza Primaria della Valle Brembana che, sempre su sollecitazione della dr.ssa Mastropietro, per rendere meno pesanti i disagi ai nostri concittadini, già nella giornata del 12 giugno u.s., si erano resi disponibili ad effettuare delle sedute ambulatoriali a favore dei pazienti privi di Medico, presso i locali messi a disposizione dal Comune di San Pellegrino Terme.
Un grazie speciale al dott. Marino Gambarelli per la disponibilità e la collaborazione assicurate per individuare una soluzione in grado di garantire l’assistenza sanitaria alle persone rimaste senza Medico. Un comportamento ed un atteggiamento per i quali non possiamo non esprimere grande apprezzamento e sincera gratitudine a questi nostri Medici che hanno dimostrato con i fatti di avere a cuore le sorti della nostra gente. Un pensiero di benvenuto e un augurio particolare di buon lavoro alla dr.ssa Federica Caldara che nei prossimi giorni assumerà servizio come Medico di Assistenza Primaria nel nostro Comune.
Organizzare e assicurare l’assistenza sanitaria di base non è un compito del Comune e neppure dei singoli Medici, ma un dovere e una responsabilità precise poste in capo ad ATS che ancora una volta ha invece brillato per la sua incapacità gestionale e per la totale superficialità e disinteresse nei riguardi dei bisogni del cittadino. Nessuna volontà e impegno a trovare soluzioni al problema, nessuna preventiva informazione e comunicazione ai cittadini e al Comune, nessuna vergogna nel dare ai cittadini indicazioni su servizi in realtà inesistenti quali quello di “rivolgersi alle Farmacie Territoriali aderenti al progetto della Continuità Assistenziale Diffusa (CAD), per poter prenotare le visite occasionali” o quello di “rivolgersi direttamente ai Medici del Servizio di Continuità Assistenziale (CA) che interverranno negli orari previsti al domicilio del cittadino”.
Qualche giorno fa, di fronte al caos Guardie Mediche, il prof. Garattini sosteneva che più che dalla mancanza di Medici il problema era da attribuire a carenze di natura organizzativa: ci pare proprio sia così e siamo anzi portati a credere che la vera o presunta carenza di Medici sia un comodo alibi, utilizzato strumentalmente da ATS Bergamo, per giustificare operazioni che hanno come unico inconfessato obiettivo, l’ulteriore forte taglio e ridimensionamento dei servizi.
Leggiamo che in questi giorni ATS Bergamo è impegnata nell’organizzazione dell’iniziativa “Laboratorio Sanità 20/30” per parlare del sistema sanitario che verrà. Ci permettiamo di dire con forza che non è sufficiente essere “campioni della chiacchiera” e delle “parole finte”, quando nel concreto e nello stesso momento, si manifesta una totale mancanza di rispetto nei riguardi del cittadino, offrendo risposte ai bisogni sanitari di base di “qualità” paragonabile a quelle presenti nei Paesi del quarto mondo!”.