L’ amministrazione comunale di Sant’Omobono Terme, dall’inizio di questo anno, ha deciso di festeggiare l’arrivo dei nuovi nati con un’iniziativa dedicata ai piccoli nascituri e alle loro famiglie, offrendo loro una simpatica cicogna in legno unitamente ad un pensiero augurale a nome del Sindaco e degli amministratori.
A seconda del sesso, le cicogne porteranno nel becco un sacco rosa o azzurro riportante il nome del neonato, mentre sul biglietto sono riportate le seguenti parole per un augurio sincero ed affettuoso: “Ogni nascita è sinonimo di gioia e felicità non solo per la famiglia che l’accoglie, ma anche per l’intera comunità. A te, mamma e papà, gli auguri più cari per una vita piena di felicità”. Oltre alla cicogna un piccolo portachiavi personalizzato con il nome del neonato sarà consegnato ad entrambi i genitori.
La prima consegna è avvenuta ieri, giovedì 6 febbraio, proprio nell’ufficio del sindaco Ivo Manzoni dove sono stati ricevuti, alla presenza anche del vicesindaco Stella Sirtori e degli assessori Michael Paris e William Masnada, i primi bambini nati in questo anno. Si sono così presentati in Comune i neonati Wassim e Miraj, accompagnati dai genitori per ricevere questo segno affettuoso da parte dell’Amministrazione.
Il primo fiocco azzurro della nostra comunità nell’anno 2025 è quello di Wassim, nato il 24 gennaio all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, a cui a distanza di due giorni è seguita la nascita di Miraj (in foto copertina con mamma, papà e il sindaco), nata il 26 gennaio sempre all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
L’incontro ha rappresentato un momento commovente e molto apprezzato dalle famiglie, grazie anche alle parole espresse dal sindaco e dal vicesindaco che hanno dato il benvenuto ai due meravigliosi bambini nella comunità di Sant’Omobono. L’iniziativa intrapresa dall’Amministrazione Comunale comprende anche, previa autorizzazione dei genitori, il benvenuto ai nuovi nati tramite i tabelloni luminosi posti nelle frazioni del paese, a testimonianza della più ampia accoglienza da parte di tutta la comunità di S. Omobono Terme.
“Con questo piccolo gesto voglio esprimere alle famiglie dei nuovi nati l’augurio più vero da parte mia e dell’Amministrazione comunale, ma anche dell’intera cittadinanza. Ogni nuova vita che nasce assume per noi un significato importante, sinonimo di felicità e di rinnovamento per la nostra comunità che vede in questi piccoli la speranza nel futuro. Wassim e Miraj sono anche simbolo di un processo di integrazione con quei cittadini provenienti da diverse parti del mondo che scelgono il nostro paese per vivere e far crescere i loro figli” esprime il sindaco ai genitori.
“Nel periodo attuale così particolare, come quello che stiamo vivendo, in cui assistiamo ad un calo demografico – aggiunge il vicesindaco Stella Sirtori – accogliere una nuova vita e dare il benvenuto ai nuovi nati è davvero una bella soddisfazione. La speranza è che l’anno in corso ci riempia di numerosi momenti come questo, registrando così i nuovi nati tra i residenti del comune di Sant’Omobono Terme. Ringraziamo Legnostyle di Mazzoleni Stefano e Nicola per la collaborazione nel realizzare gli omaggi in legno”.

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Mi auspico si tratti dell’inizio di un percorso di buona integrazione, questi bambini abbiano l’opportunità, da parte della comunità e soprattutto delle loro famiglie, di poter crescere liberi affinché possano fare parte del tessuto sociale culturale ed economico del nostro Paese.
Da rimarcare senza ombre discriminatore, che non sono nei miei costumi, l’inverno demografico che affligge la popolazione “indigena”, tema sul quale occorre interrogarsi e programmare con urgenza degli strumenti risolutivi i cui effetti, se efficaci, potremmo apprezzare tra un paio di decenni.
Purtroppo di politici a caccia di voti il Paese abbonda, ma di statisti che si prendono a cuore le generazioni future non c’è traccia. -
Complimenti. I decenni passano con tanti cambiamenti di chi vive oggi intorno a noi.
Questo mi riporta alla mia infanzia da nata fine guerra il 4 maggio 45, da mamma Daina Giulia berbennese e papà Angelo Ubialese che in agosto 48, decisero di emigrare in terra francese.
Essendo la maggiore di 9 figli di cui 7 nati proprio in terra francese ,da ottantenne, posso raccontare tanti episodi vissuti.
Quando nel 49 nacque una mia sorella, la prima di 7 figli nati nel dipartimento Doubs, dove i bergamaschi valdimagnini furono numerosi, nelle case passava un assistente sociale( se in Italia entra questo ente, Dio ci salvi di cosa può succedere), per chiedere aiuto se serviva. Era messo a dispozione del cittadino , dunque anche straniero come noi, perchè la Cassa Mutua che pagava anche gli assegni, doveva vigilare.
Anche in età scolastica, non vi era dispersione perchè esistevano i controlli.
Un episodio di cui ricordo il racconto fatto da mia mamma fu, che un giorno ricevette un pachetto postale consegnato dal postino, dove trovò una piccola copertina per il neonato, e le prime papette dello svezzamento. Ogni volta che nasceva un bambino, arrivava il pachettino, ora non ricordo tutti i dettagli, se ogni volta era una copertina, ma le papette le ricordo perchè piacevano anche a noi più grandicelli.
Saluti Umbri e grazie per le notizie positive che avendo imparato ad utilizzare un pò di tecnologia, ci fa stare bene, mentre la tv sembra fare a gare nel dare notizie negative con dettagli da udire nei tribunali e non in programmi a ore giornaliere , tutti uguali.