Punteggio largo al piccolo trotto, con un super Mario…Pasalic. L’Atalanta affonda il Venezia per 4 a 0, l’anticipo del turno infrasettimanale di Serie A vede i padroni di casa dominare la partita contro la compagine veneta mai remissiva, ma che paga la netta differenza di qualità e la il momento super dell’avversario.
Rivoluzione in casa Atalanta, con 7 cambi rispetto alla squadra vincente a Torino. La notizia più importante è il ritorno in campo di Hateboer, primissima partita della stagione per lui, reduce da un infortunio che lo ha tenuto fuori per oltre sei mesi. Il centrocampo orobico è così stravolto, con Koopmeiners e Pessina che rilevano Freuler e De Roon, mentre Pezzella gioca a sinistra. In avanti, Zapata rifiata, dentro Muriel e Ilicic. Zanetti, invece, perde Vacca sulla mediana e tiene fuori Aramu, mentre l’ex Caldara guida la difesa.
I veneti provano l’approccio a sorpresa, dopo 20 secondi Busio calcia molto bene dai 25 metri, Musso vola e mette alto. I bergamaschi reagiscono con la qualità dei propri attaccanti e mandano in confusione la difesa avversaria. Dopo uno scambio al limite dell’area di rigore, Ilicic imbuca perfettamente per il taglio di Pasalic, il croato mette la palla sul primo palo e batte Romero. L’inserimento del numero 88 è un’arma affilatissima e lo schema si ripete 5 minuti dopo. Muriel manovra sempre al limite dell’area, altro filtrante basso per l’ex Chelsea che calcia con il sinistro, ma la sostanza non cambia. Raddoppio immediato della Dea, doppietta in 12 minuti per Pasalic.
Gli uomini di Zanetti fanno fatica ad uscire palla al piede, al 20’ Busio sventaglia un lancio perfetto per Henry, il suo tiro sul primo palo trova ancora Musso reattivo. L’Atalanta tiene saldamente in mano il pallino del gioco per tutto il primo, godendo anche di una certa libertà sulle fasce, almeno finchè Zanetti passa dal 4-3-2-1 al 4-4-2. La prima frazione regala solo un destro alto di Ilicic e uno di Pezzella parato agevolmente da Romero.
Come nel primo tempo, anche all’inizio del secondo sono i neroarancioverdi a rendersi pericolosi: Crnigoj, entrato durante l’intervallo, esplode il tiro dai 20 metri, ancora bravo Musso a deviare. I padroni di casa hanno l’unico obiettivo di chiudere i conti per non dare spazio ad eventuali rimonte avversarie, e il compito è portato a termine al 57’ di gioco. Solita manovra avvolgente sulla trequarti veneziana, Pezzella scarica al limite per Koopmeiners, il numero 7 calcia un mancino preciso sul secondo palo che lascia immobile Romero e sancisce la terza rete della Dea, prima in assoluto in neroazzurro per l’olandese, autore di una partita ottima in ogni zona del campo. Gli ospiti hanno un sussulto con Perez, il cui colpo di testa da buona posizione finisce fuori, poi Muriel fraseggia ancora con Pasalic e arriva davanti al portiere, ma chiude troppo il tiro e lo manda sul palo.
In questa situazione, invertendo gli addendi il risultato cambia, perché qualche minuto dopo il colombiano se ne va sulla fascia sinistra e serve Pasalic nell’area piccola, controllo e tiro in torsione da due passi che valgono la tripletta del croato e il poker bergamasco. Il resto della partita è accademia pura, si rivede in campo Miranchuk, che sfiora la rete con un sinistro largo di poco, ma l’Atalanta tiene di fatto le redini del match durante tutti i 90 minuti, mostrandosi nettamente superiore agli avversari anche con un po’ di turnover in formazione. Tanti gli elementi positivi, ovviamente Pasalic con i suoi tre gol, ma anche il rientro di Hateboer o la sostanza di Pezzella. Una vittoria che dà slancio agli orobici, chiamati sabato 4 al confronto con il Napoli: un test duro contro l’attuale capolista, un ottimo modo per misurare le ambizioni di questa Dea.