Era l'11 giugno 1976, il campione brembano Felice Gimondi stava pedalando con tutta l'adrenalina che aveva in corpo, con un obiettivo in mente: vincere quella tappa bergamasca del Giro d'Italia e onorare la sua terra contro la furia competitiva del suo storico rivale, Eddy Merckx.
E ora, 44 anni dopo, a pochi passi da quell'ambito traguardo che contribuì alla conquista del suo terzo Giro d'Italia, all'ombra dell'imponente Teatro Donizetti potrebbe sorgere una statua dedicata proprio al grande ciclista Felice Gimondi, orgoglio bergamasco e soprattutto della sua città natale, Sedrina.
La proposta, a poco più di un anno dalla scomparsa del campione, arriva dal gruppo consigliare leghista del Comune di Bergamo che ha sottoposto l'idea all'ordine del giorno. L'ufficialità potrebbe arrivare lunedì 19 ottobre, dopo la messa ai voti nel prossimo Consiglio comunale e intanto si pensa già al luogo migliore dove posizionare la statua, individuato nel giardinetto ad angolo fra Piazza Cavour e viale Papa Giovanni in pieno centro cittadino, quasi a voler accogliere chi si trovi in visita nella sua bella Bergamo.
“Sicuramente tutti i bergamaschi sarebbero lieti di ricordare Felice Gimondi con una scultura a lui dedicata – si legge nell’ordine del giorno a prima firma della consigliera Luisa Pecce – La sua terza vittoria del Giro d’Italia nel 1976 riveste un valore particolare, non solo perché il campione aveva già 34 anni, ma anche per il fatto che proprio a Bergamo vinse la tappa dell’11 giugno Terme di Comano- Bergamo battendo allo sprint lo storico rivale Eddy Merckx”.