Alain Cavagna “Supplente per un giorno” all’Istituto Superiore di San Pellegrino

Alain Cavagna, nazionale di atletica leggera e portacolori dell'Atletica Valle Brembana, classe 2001 e Sanpellegrinese DOC ha incontrato gli studenti della 1M a Indirizzo Turistico dell'Istituto Superiore di San Pellegrino.
21 Gennaio 2022

Alain Cavagna, nazionale di atletica leggera e portacolori dell’Atletica Valle Brembana, classe 2001 e Sanpellegrinese DOC ha incontrato, nei giorni scorsi, gli studenti della 1M a Indirizzo Turistico dell’Istituto Superiore di San Pellegrino. L’evento rientra all’interno del progetto “Supplente per un giorno”, un format già sperimentato negli anni passati, che avvicina gli studenti dell’istituto a personaggi di vari ambiti che raccontano e mettono a disposizione dei ragazzi le proprie esperienze.

“Questo progetto – spiega la Dirigente Giovanna Leidi si è rivelato molto interessante per i nostri studenti. Tutto nasce dal desiderio manifestato dagli ex allievi di tornare a scuola per raccontare il loro percorso e mantenere il legame con l’Istituto e con i propri insegnanti. Il legame e il senso di appartenenza che si crea qui è diverso rispetto ad altre scuole. Docenti e studenti non condividono solo le ore di lezione, ma anche le stagioni lavorative, eventi e progetti di vario genere instaurando spesso un rapporto molto forte. Diventa, quindi, naturale la voglia di mostrare cosa si è diventati dopo che si è fatto il proprio percorso professionale.

Supplenti per un giorno – prosegue Leidi – è iniziato tre anni fa e inizialmente ha ospitato professionisti del settore turistico e della ristorazione. Chef stellati e non come Paolo Benigni, Francesco Gotti, Chicco Coria, Francesca Marsetti o Andrea Tiziani; maitre e personaggi televisivi come Luca Cinacchi, Oscar Mazzoleni e Giulia Gervasoni tutti ex allievi, poi hanno partecipato anche giornalisti come Claudio Arrigoni del Corriere della Sera, Alberto Ceresoli e Bruno Bonassi dell’Eco di Bergamo o Giorgio Metastasio del Quotidiano del Sud, o sportivi, conduttori radiofonici, attrici, esperti di comunicazione, direttori di catene alberghiere e responsabili di Associazioni fortemente impegnate nell’ambito della legalità o della cittadinanza attiva e ognuno ha portato testimonianze e approfondimenti di grande spessore”.

La modalità è semplice, il “Supplente” che è stato scelto entra nella classe o in laboratorio al posto del docente e conduce l’intervento in autonomia col supporto del docente stesso. La lezione viene normalmente registrata e resta come patrimonio per la scuola e a disposizione delle altre classi. Dopo una pausa dovuta alla situazione sanitaria che ha costretto la scuola a tenere un profilo più contenuto e a limitare la presenza di esperti esterni, ora, in totale rispetto delle norme di sicurezza, questo progetto è ripartito.

Alain Cavagna è il primo “supplente “ di questo anno scolastico ed ha incontrato gli studenti della 1M ad indirizzo Turistico. “Non mi è mai capitato di trovarmi dall’altra parte della cattedra”, ha esordito Alain, “per questo mi sento un po’ in imbarazzo. E’ importante riuscire a trasmettere la passione per ciò che fai e non è importante quale sia il tuo interesse, ma è importantissimo che ci si metta impegno e tanto lavoro per raggiungere il proprio obiettivo”.

Non è molta la differenza di età tra il campione dell’Atletica Brembana e la sua platea. “Ho iniziato a correre che avevo circa 5 anni, il mio punto di riferimento era mio fratello Nadir e, in fondo, lo è ancora. Per me è stato facile iniziare, vengo da una famiglia di sportivi, mio padre e mia mamma si sono conosciuti durante una gara, lui correva e lei era uno dei giudici di gara e anche mia sorella Sheila, che ora ha smesso e vive in Canada faceva atletica.”

Numerose sono sempre le domande degli studenti in queste occasioni e la partecipazione è molto alta. “Quanto hanno contato i tuoi genitori nel fare questo sport?” chiede Davide, giovane calciatore e portiere del Villa Valle; “Ti senti un punto di riferimento per i giovani che fanno atletica?” è la domanda di Marica; “Quanto conta la testa rispetto al fisico e al talento?” vuole sapere Debora. Sempre molto puntuali e mai scontate le risposte.

“I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, anche quando i risultati delle gare o quelli scolastici non erano quelli desiderati. La testa credo che conti per il 40% nel raggiungere il risultato, e non parlo soltanto della gara. Mi alleno 2 volte al giorno e spesso sono da solo sia in pista che per strada o nei boschi e faccio allenamenti lunghi, circa due ore per ogni seduta di allenamento, e un quei momenti si pensa, tantissimo, sia a cose belle e che ti danno tanta energia, sia a cose negative. Bisogna imparare a gestire i propri pensieri. Spesso è utile l’aiuto di un mental coach che ti insegni a indirizzare tutta questa energia. E in gara è la stessa cosa. Devi restare concentrato. Oggi, rispetto a quando gareggiava mio padre, c’è moltissima strategia, ci sono i giochi di squadra e a volte non è il più forte fisicamente quello che vince, ma chi “ha più testa”.

Continua Alain “anche durante la pandemia ho continuato ad allenarmi. Lo facevo da casa sul tapis roulant. La stessa quantità di ore e di chilometri che faccio quando corro all’aperto, ma non è la stessa fatica mentale”. E’ soprattutto la serenità e la forza di volontà dimostrata che colpisce la classe ed è questo l’obiettivo dell’incontro: insegnare ai ragazzi quanto conta l’impegno e la volontà di raggiungere un risultato. Imparare a rialzarsi dopo che si è sbagliata una gara (o una verifica). Per essere la prima esperienza da docente il risultato è raggiunto.

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Commenti:
  1. E bravo il mio Alain. Io non ho più il privilegio di stare in classe con i miei ragazzi e questo un po’ mi manca. Sono in meritata pensione. Eri comunque tosto anche se sempre riservato in classe. Quando ti osservavo sentivo che saresti diventato in gamba, determinato, qualsiasi strada avresti intrapreso. Complimenti di cuore a te e alla tua famiglia.
    Con tanto affetto
    la prof. Carlessi

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