Una sconfitta più che onorevole, giocando a viso aperto nonostante le troppe assenze che non hanno dato alternative utili a Gasperini. La Juventus batte l’Atalanta 2-0 al Gewiss Stadium e sale al secondo posto scavalcando la Lazio.
Nella formazione iniziale Gasperini conferma in blocco l’undici iniziale vittorioso con lo Spezia: uniche varianti il ritorno di Sportiello fra i pali al posto di Musso e quello di Ederson a metà campo, con avanzamento di Koopmeiners al posto di Muriel. La partita nel primo tempo è molto equilibrata ed entrambe le squadre vanno ripetutamente al tiro, spesso dalla distanza.
L’Atalanta si fa preferire per continuità e fraseggio, ma la prima grande occasione è per i bianconeri. Koopmeiner sbaglia un passaggio sanguinoso al limite dell’area di Sportiello e manda al tiro Di Maria che a giro sbaglia di poco. Qualche minuto dopo l’occasione colossale è per l’Atalanta: su corner dalla sinistra di Szczesny, Scalvini impatta perfettamente a centro area, ma colpisce il palo di destra. Nel finale ancora pressione atalantina con bel dialogo Maehle, Zapata, Koopmeiners a sinstra e cross al centro per Pasalic. Il croato potrebbe fotocopiare il gol realizzato contro la Roma, ma ahimè spara alto.
Nella ripresa a rompere l’equilibrio arriva al 56′ il vantaggio bianconero con Iling che resiste a sinistra ad un fallo di Zappacosta e dopo aver allargato a Rabiot che entra in area segna sottomisura dopo vano tentativo in extremis di Maehle su Milik. L’Atalanta si vede costretta ad attaccare, ma gli inserimenti di Boga e Muriel non sortiscono effetti, anche perchè Boga deve subito uscire per un fallaccio di Rabiot, solo ammonito.
Al posto di Boga entra Soppy, volitivo ma arruffone. L’Atalanta ci crede comunque e si fa pericolosa con Koopmeiners (bel tiro su punizione, parato da Szczesny) e Zappacosta che con un diagonale colpisce di nuovo il palo. Nel recupero Vlahovic in ripartenza (nervoso per alcuni cori fuori luogo) segna lo 0-2 utile solo alle statistiche. L’Atalanta resta in zona Europa, sesta con la Roma. Alla fine mancano quattro partite: la zona Champions è più lontana, ma l’Europa è assolutamente tuttora possibile. Adoss!