Davide e Lorenzo scommettono sul Porto di Clanezzo: sabato 18 giugno apre il loro chiosco-bar, a settembre il B&B

Dopo l'inaugurazione del rinnovato "Ponte che balla", sabato 18 giugno, ore 9.00, grazie all'impegno dei giovani Davide Baggi e Lorenzo Filippini, apre anche il chiosco-bar “La Gabela”, all'interno del Porto di Clanezzo, la storica costruzione sulle sponde del Brembo in territorio di Ubiale Clanezzo. A settembre il porto aprirà anche il B&B.
17 Giugno 2022

Dopo l’inaugurazione del rinnovato “Ponte che balla” giovedì 16 giugno (in seguito ad un intervento di risanamento), poco più in là apre, sabato 18 giugno, ore 9.00, grazie all’impegno dei giovani Davide Baggi e Lorenzo Filippini, il chiosco-bar “La Gabela”, all’interno del Porto di Clanezzo, la storica costruzione sulle sponde del Brembo in territorio di Ubiale Clanezzo. A settembre il porto aprirà anche il B&B.

Frequentavano la stessa piscina – ad Almè – Davide Baggi, 30 anni, perito elettronico di Gorle, impiegato presso la Lovato Electric, e Lorenzo Filippini, 32enne di Sorisole, ingegnere edile alla CMS di Zogno, entrambi con la passione del nuoto. “Nessuno di noi era un agonista ma l’acqua, evidentemente, ci attrae – racconta Davide – e dopo la piscina e qualche birretta si comincia a parlare dei propri sogni. Aprire un locale insieme in un posto unico e ricco di fascino, e direi che lo abbiamo trovato”.

L’immobile risale al 1615 quando a Clanezzo non c’era ancora il ponte verso Villa d’Almè e il Brembo si doveva attraversare con una chiatta. L’antico “Porto di Clanezzo”, è una piccola casa arroccata sul Brembo una volta dimora di un umile barcaiolo, nonché punto nevralgico per il commercio di Valle Brembana e Imagna del tempo. La gabella era un dazio (una tassa) che nel medioevo si doveva pagare per attraversare territori di differenti amministrazioni, una sorta di diritto di confine al fine di colpire il consumo e il commercio nelle sue più svariate manifestazioni.

“Questo era proprio il punto di riscossione – conferma Davide -. Qui sembra di rivivere il film con Troisi e Benigni: chi siete? Cosa fate? Cosa portate? Sì, ma quanti siete?…1 fiorino !!” La costruzione, che era di proprietà della famiglia Rota (proprietaria anche del Castello di Clanezzo) è stata acquistata dai due ragazzi nel 2019, ma aveva bisogno di un corposo intervento di ristrutturazione. “Sono stati due anni particolarmente complicati, prima il Covid, poi la difficoltà di reperimento dei materiali che ci servivano per la ristrutturazione e per la messa a norma e in sicurezza di alcune parti della casa, e inoltre tutte le pratiche burocratiche per realizzare il nostro obiettivo. E una impresa che ti asciuga la vita, ti coinvolge completamente. Ma era il nostro sogno e ora finalmente ci siamo”

Il materiale è stato portato sulle rive del fiume utilizzando ogni mezzo: un trattore, a mano, e per le travi che dovevano sostituire le vecchie strutture del tetto, persino l’elicottero. “Sono stati rifatti il tetto, le solette e i vespai; ricostruita l’impiantistica che non era più a norma e riorganizzati ed ottimizzati gli spazi interni – racconta Lorenzo – questa è stata negli anni anche una locanda e una abitazione, ora diventerà un B&B”.

Dalla sauna medievale al mini appartamento, cosa nasconde il nuovo Porto di Clanezzo

porto di clanezzo davide lorenzo - La Voce delle Valli

Il progetto prevede la realizzazione di 3 stanze molto “emotional” situate a tre livelli differenti della torre e ognuna con bagno privato, una sala ad uso comune e, inoltre, si sta completando la realizzazione di un mini appartamento nell’ala destra della costruzione. “L’appartamento probabilmente lo utilizzeremo noi quando saremo troppo stanchi per tornare a casa – commenta Davide –  ma in prospettiva diventerà un’altra unità prenotabile”.

Gli elementi originali del B&B sono molti. Internamente vi sono alcune pareti che sono formate dalle rocce della montagna a cui la casa è appoggiata. Son tutte state sanificate e messe in sicurezza e l’effetto scenico è molto interessante. Il mini appartamento è attraversato dai nuovi tiranti del ponte sul Brembo che partono dalla camera da letto, scorrono attraverso il bagno (sopra la doccia) ed escono all’esterno. Nella sala comune son stati poste, a scopo ornamentale, le antiche prese che tenevano il vecchio ponte. A breve verranno istallate, in due ambienti assolutamente originali, 2 vasche scaldate a legna che riproducono una sorta di sauna medievale.

Esternamente sono stati recuperati e restaurati gli affreschi della facciata che riportano scudi e uomini d’armi. “Ora siamo pronti – conferma Davide – sabato 18 giugno apriamo e dalle 9 alle 22 La Gabela sarà attrezzata per fare servizio bar e offrire spuntini, bibite, gelati a tutti i visitatori del nuovo ponte e a chi deciderà di trovare un po’ di frescura sulle rive del fiume. Alla sera poi contiamo di servire aperitivi e di creare un ambiente rilassante e di grande atmosfera. In futuro vorremmo far si che questo diventi un luogo di aggregazione per gli abitanti della zona ma anche per chi viene da Bergamo, magari anche attraverso eventi o un po’ di musica. Il B&B invece sarà attivo a partire da fine settembre”.

Inaugurazione del rinnovato Ponte che balla

ponte che balla inaugurazione - La Voce delle Valli

Nel frattempo, ieri, giovedì 16 giugno, è stato inaugurato il  rinnovato “Ponte che balla”. L’attesa è stata lunga (circa un anno), ma soprattutto a causa delle difficoltà burocratiche incontrate. La passerella di Clanezzo, lunga 67 metri, è stata chiusa un anno fa per via di segnalazioni fatte da alcuni passanti, poi verificate dall’Amministrazione stessa. Il ponte aveva alcuni problemi di deterioramento e altri problemi alle traversine. Il ponte è stato rimesso completamente a nuovo con sostituzione degli assi, verniciatura e nuova illuminazione: adesso con il nuovo impianto di a luci calpestabili lo spettacolo risulta essere decisamente più scenografico.

Ad occuparsi dei lavori di manutenzione straordinaria dell’impalcato ligneo della passerella su cavi l’Impresa Brozzoni Srl di Zogno, che si è aggiudicata l’appalto del Comune di Ubiale Clanezzo per un costo complessivo di circa 44 mila euro. “Per realizzare l’opera ci sono voluti Solamente 40 giorni – afferma Matteo Carminati, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Ubiale Clanezzo –  tutto è stato realizzato nel completo rispetto di tutti i vincoli legati, ovviamente, alla sicurezza, ma anche al rispetto della storia di questo luogo, dell’ambiente e del paesaggio. I problemi li abbiamo riscontrati soprattutto nelle procedure burocratiche e nella consegna dei materiali. In tutto questo ci è venuta in aiuto Regione Lombardia, anche grazie ad un significativo finanziamento.”

Al taglio del nastro erano presenti Lara Magoni, Assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Ersilio Gotti e Manuel Preda sindaci rispettivamente di Ubiale-Clanezzo e Villa d’Almè, Carlo Personeni Presidente del BIM Bergamoe don Gianni Carminati.

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Commenti:
  1. Promotrice inascoltata tanti anni fa del recupero di questa fantastica struttura, vi faccio i miei complimenti sperando abbiate preservato il più possibile.
    Ai tempi(pur sapendo che è privata) parlai con sindaco, FAI, Philip Daverio, Touring Club e tanti altri ma ….nulla, verrò senz’altro a trovarvi

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