Atalanta in cattedra, 3-1 di classe alla Fiorentina

3-1 senza discussioni allo stadio di Bergamo, con una vittoria che va molto al di là del risultato numerico.
4 Marzo 2019

Una vittoria di classe, che vede l'Atalanta in cattedra e la Fiorentina incantata allieva dei solisti atalantini che danno lezioni calcio, corsa e personalità. 3-1 senza discussioni allo stadio di Bergamo, con una vittoria che va molto al di là del risultato numerico.

Gasperini prova contro la Viola quella che potrebbe essere, fra due mesi, la soluzione tattica per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Turno di riposo infatti per Toloi ed Hateboer (che in Coppa saranno squalificati) e spazio a Mancini (che sulla sinistra lascia il posto a Masiello) e Castagne, impiegato a destra grazie al rientro sulla sinistra di Gosens. Per il resto undici titolare, con l'eccezione di Gollini preferito in porta a Berisha. Una scelta che mostra di meritare già nel primo tempo con due ottimi interventi su Chiesa e Simeone.

Pioli conferma il tridente a trazione anteriore con Chiesa, Simeone e Muriel. Proprio il colombiano sblocca il risultato al 3' (i gol subiti in avvio sono ormai una brutta abitudine dei neroazzurri), complice uno sciagurato passaggio indietro di De Roon. Lo svantaggio non muta i piani atalantini, con gli uomini di Gasperini che evitano qualsiasi frenesia ed iniziano ad ipnotizzare i viola con trame avvolgenti.

Dopo il tributo al 13' di tutto lo stadio a Davide Astori, sale in cattedra Ilicic, che al 28' firma il pareggio. Gomez batte in velocità una punizione dal limite trovando lo sloveno libero sulla destra. Il controllo dell'attaccante atalantino sbilancia mezza difesa e gli apre lo spazio di tiro verso Lafont (già protagonista di ottimi interventi). Un pari che riaccende squadra e pubblico ed a cui fa seguito al 37' il raddoppio, con Gomez che conquista palla a metà campo ai danni di Milenkovic e si invola verso l'area. Pezzela cade malamente nel reagire alla sterzata di Gomez e lascia al capitano atalantino un'opzione di tiro che Gomez deposita all'incasso con un tiro imprendibile. Prima della fine del tempo c'è da segnalare anche una bella girata al volo di Mancini su corner, ben parata da Lafont.

Nella ripresa lo spartito non cambia, nemmeno quando dopo pochi minuti Masiello chiede il cambio e subentra Palomino. L'Atalanta è un'orchestra che suona una rapsodia piacevole e articolata e degna di Freddy Mercury. Ne è prova il terzo gol, frutto di un'azione corale entusiasmante. Gomez e Gosens se ne vanno sulla sinistra, con il tedesco che di tacco libera l'argentino al cross. A centro area Zapata sfiora il tap in, ma Ilicic recupera e di tacco libera Castagne per un nuovo cross dalla parte opposta, sul quale Gosens di testa insacca perentorio.

La reazione della Viola è tutta nei piedi fatati di Chiesa che con un tiro da lontano colpisce la traversa. È solo un'illusione, perché dietro (complice l'avvicendamento fra un attento Pezzella ed uno sciagurato Vitor Hugo) si aprono praterie per Ilicic e Gomez, con Zapata fatto rifiatare e sostituito da Pasalic. Gomez e Freuler arrivano soli al tiro davanti a Lafont, ma sprecano clamorosamente a lato. Dietro nessun rischio per Gollini, con un Palomino pronto nelle chiusure a dispetto di un De Roon poco concreto e impacciato nei tocchi sulla tre quarti. La vittoria tiene l'Atalanta in alta quota (a 7 punti dal terzo posto ed 6 dal quarto) affiancata a Torino e Lazio (che ha una partita in meno) e con ben cinque punti di vantaggio sulla Fiorentina. Ci sono ancora 12 partite di campionato ed una semifinale di ritorno in Coppa Italia. Il meglio deve ancora venire: comunque vada sarà appassionante.

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