Un anno fa è stata inaugurata la panchina gigante a Santa Croce di San Pellegrino Terme, installata nel mese di marzo 2021. Un progetto questo reso possibile grazie ai ragazzi dell’Associazione Santa Croce e recentemente balzato agli onori della cronaca per via delle forti critiche da parte di Michele Corti, professore di zootecnia a Milano (leggi QUA).
A rispondere alle accuse di “sfruttamento della montagna” Adriano Avogadro, presidente dell’Associazione: “Noi siamo allineati con il pensiero del professor Corti, non vogliamo trasformare la nostra montagna in un Luna Park, ma solo far conoscere il nostro paese. Crediamo di aver raggiunto questo obiettivo proprio con l’installazione della panchina gigante, meta molto gettonata. Certamente è nostro dovere andare a regolamentare la presenza di tanta gente che proviene da zone molto lontane”.
Avogadro spiega quali sono state le iniziali difficoltà: “Inizialmente molte persone volevano giungere vicino alla panchina direttamente in macchina. Proprio per preservare la montagna l’Associazione ha deciso di porre diversi cartelli, tra i quali uno che invita il turista a lasciare l’auto nelle vicinanze della Chiesa e lo esorta a compiere una passeggiata per raggiungere la panchina e, nel frattempo, godersi il panorama montano”.
Sono numerosi i cartelli che verranno affissi lungo i sentieri: “Abbiamo pensato a molto cartelli che apporremo nei prossimi giorni, come quelli che invitano a rispettare la montagna con la pulizia ed il silenzio”.
La panchina fa parte del “Big Bench Community Project”, il cui scopo è sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste particolari installazioni fuori scala. Il presidente dell’Associazione si sofferma sull’obiettivo di questa installazione: “L’obiettivo è quello di promuovere Santa Croce, abbiamo voluto partecipare al circuito internazionale che era iniziato in Piemonte. Abbiamo ritenuto fosse un buono spunto per far conoscere la nostra piccola comunità, abbiamo promosso quella che ci sembrava l’iniziativa più immediata”.
Ma le iniziative di promozione del territorio sono numerose: “Abbiamo partecipato anche ad altri progetti, ad esempio quello realizzato con il Cai e intitolato sentiero 561, un circuito ad anello che parte da Santa Croce e raggiunge il Pizzo Rabbioso, poi il Monte Corno, per tornare infine in paese. Abbiamo realizzato anche una via ferrata e stiamo pensando ad una seconda, in ottica di promozione della comunità” dichiara Avogadro, che conclude: “Siamo molto felici della scelta che abbiamo fatto, abbiamo riscontrato più affluenza da quando è stata posta la panchina. Il nostro entusiasmo è dovuto anche al fatto che, nonostante l’elevato numero di turisti, la montagna è sempre stata rispettata”.