Brioschi: ”In Valle Imagna situazione sotto controllo, ma ci prepariamo alla seconda ondata”

Il presidente dell'Ambito Valle Imagna-Villa d'Almè, Gianbattista Brioschi: ''Nel nostro Ambito situazione sotto controllo. Speriamo non arrivi una seconda ondata, ma ci stiamo preparando''.
27 Ottobre 2020

Era il 20 marzo quando sono state attivate su tutto il territorio bergamasco le UTES C-19, Unità Territoriali per l'Emergenza Sociale Covid-19, costituite da Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, ATS Bergamo e Fondazione della Comunità Bergamasca con il supporto della Prefettura, il cui compito era quello di coordinare le azioni di intervento nei territori. Sono passati 7 mesi da allora e l'incubo del Covid sta tornando a fare paura in tutta Europa, Italia inclusa: per non farsi trovare più impreparati, l'Ambito Valle Imagna – Villa d'Almè, presieduto dal Presidente Gianbattista Brioschi e dal Direttore dell'Ufficio di Piano Gianantonio Farinotti, ha deciso di giocare d'anticipo mettendo in campo una serie di azioni e progetti preventivi.

“Sia come membro del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci che come Presidente del Distretto di Bergamo, ho incontrato i vertici di ATS e della Prefettura, con cui abbiamo deciso di portare l'allerta ad un gradino superiore”, spiega Gianbattista Brioschi.

La prima azione messa in campo riguarda l'attivazione delle UTES, temporaneamente “in congedo”, che hanno ripreso le proprie attività. “Abbiamo poi allertato i due bracci operativi, quello logistico con la Protezione Civile ed il COC dei Comuni, e quello socio-sanitario, attraverso l'Azienda Speciale Consortile il cui Consiglio di Amministrazione è presieduto da Massimo Bandera. Se dovessimo tornare, e speriamo non sia così, ad una seconda ondata, noi ci stiamo preparando proprio per questa evenienza”.

Il “vantaggio” rispetto a marzo è quello di essere più informati e pronti, soprattutto per evitare nuove mancanze riscontrate durante la prima ondata, quali assenza di ossigeno e dispositivi di protezione individuale. “Oggi noi abbiamo i magazzini riforniti di questi dispositivi, dalle mascherine fino alle visiere – spiega Brioschi – Stesso discorso per la rete dell'ossigeno, che è stata messa in pre-allarme: nell'evenienza che dovessero servire, è tutto sotto controllo”.

Per il discorso contagi, “Bergamo sta reggendo questa nuova ondata, ma non bisogna abbassare la guardia soprattutto perché attorno a noi molte province registrano numeri alti – sottolinea Brioschi – Penso a Milano, dove le terapie intensive sono già sovraffollate. Anche noi, a livello provinciale, stiamo allestendo con l'ospedale Papa Giovanni e altri presidi dei posti in terapia intensiva, per accogliere esigenze che vengono da altre province. A livello del nostro Ambito Valle Imagna-Villa d'Almè, invece, per ora è tutto sotto controllo. I sindaci vengono informati da Ats per quanto riguarda i nuovi contagi e nonostante tutti i tamponi che stiamo facendo, la situazione è sotto controllo e non così allarmante”.

Proprio riguardo ai tamponi, le UTES sono in procinto di avviare due progetti in collaborazione con ATS, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e Fondazione della Comunità Bergamasca. Il primo riguarda una “anagrafe della fragilità” ed è Brioschi stesso a spiegarlo: “Si tratta di all'incirca 500 persone in condizioni di fragilità, tracciate attraverso banche dati sociali e socio sanitarie dei comuni e di ATS. Queste persone verranno seguite nel nostro Ambito dalle UTES, con degli operatori che andranno a casa per  monitorare la loro condizione soprattutto dal punto di vista psicologico”.

Il secondo progetto sarà invece realizzato in seguito ad un protocollo d'intesa firmato dal Consiglio di rappresentanza e AVIS, che riguarda uno screening di tamponi a partire dalla fine del mese di ottobre. “Come Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, abbiamo individuato le categorie che andremo a tamponare – illustra Brioschi – I primi saranno gli operatori del trasporto sociale, a questo proposito ASC ha già fornito i nominativi dei volontari che effettuano il trasporto sociale di tutto l'Ambito. Poi abbiamo individuato altre categorie, fra cui gli assistenti sociali, gli operatori che fanno front office nella pubblica amministrazione e anche i volontari che si sono dati da fare nel fronteggiare questa pandemia, compresi Protezione Civile e volontari della Comunità Montana”. L'Azienda Speciale Consortile, “braccio” socio-sanitario delle UTES, continua a mantenere attivi i propri servizi, nonostante la preoccupazione rispetto al crescente numero di contagi.

“Stiamo aspettando anche noi direttive da ATS e Regione per capire se ci saranno altre chiusure – conclude Brioschi – Per ora i servizi sono ripartiti e stanno funzionando. Stiamo dando anche una mano ai sindaci, attraverso acquisti mirati a dispositivi, come i saturimetri o in caso di necessità anche mascherine. L'ASC e l'Ambito sono pronti a dare una mano: la speranza è che i contagi non salgano e non arrivino ulteriori direttive chi richiudano tutto, come accaduto per la didattica a distanza nelle scuole superiori”.

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