La bicicletta incontra la neve e il divertimento. Potrebbe essere un’accoppiata insolita, ma nelle parole di Claudio Locatelli, presidente dell’ASD Guide MTB Val Brembana, funziona alla grande. Le escursioni in mountain bike, infatti, non si fermano nemmeno d’inverno. “Devo dire che, ad esempio, ieri abbiamo fatto un’uscita a Carona e c’erano le condizioni ideali, a noi serve un fondo molto compatto e lì hanno battuto le piste senza aprire gli impianti. Nella neve molle affondi” spiega “e non concludi niente, ma con un po’ d’attenzione, come sul sentiero per andare al Passo San Marco, si riesce a galleggiare e si fanno cose divertenti. Con le seggiovie chiuse ci siamo presi un po’ di libertà e ci siamo divertiti parecchio”. Un’attività possibile anche grazie alle recenti innovazioni nell’ambito della mobilità dolce.
“Diciamo una cosa: aiuta molto l’e-bike, andare con una bici tradizionale su più di 10 cm è impossibile, non si va avanti. La pedalata assistita aiuta parecchio -, ma nuove frontiere portano però nuovi pericoli, come sottolinea Locatelli –. Bisogna mettere un attimo di attenzione sulla sicurezza, noi abbiamo i ramponcini nello zaino, anche se evitiamo di andare in situazione pericolose; bisogna distinguere tra neve dura e quando poi diventa ghiaccio, non essendo coperto dalla neve capita di vedere lastre e bisogna avere la capacità di stare fuori. Quando la cosa è divertente ok, altrimenti si deve fare un passo indietro e rinunciare”. Ovviamente la sicurezza al 100% non esiste, e Locatelli lo sa, ma le situazioni di pericolo possono essere affrontate con esperienza e buon senso.
“Stamattina siamo andati a Roncobello, c’erano dei pezzi in cui si passava su 20-30 metri di ghiaccio e lì era da evitare, altrimenti si mette male. La poca neve che è rimasta è compatta, perciò siamo riusciti ad arrivare alle baite di Mezzeno”. L’uso della bicicletta elettrica non esclude la fatica. “Lo sforzo c’è, da Carona a Carisole, ad esempio, ci sono pendenze importanti, con una bici tradizionale non si sale, le nostre biciclette hanno una modalità turbo perché si fa fatica”.
Non occorre nemmeno un’attrezzatura speciale. “Non abbiamo ruote chiodate, sono gomme con mescole molto morbide, poi bisogna sempre valutare dove possiamo fare presa. Ieri non ci siamo arrischiati a fare un itinerario che avevamo programmato, si deve usare la testa.”
Locatelli conosce bene la montagna e le sue insidie, sulle due ruote e non solo. “Aldilà della bicicletta, io faccio anche scialpinismo, vedo che la gente pensa di noleggiare le ciaspole ed andare, ma dove vanno? Quando si va a 2000 mila metri con un metro di neve si deve essere preparati. Idem con la e-bike” anche se, racconta Locatelli, “quest’anno è una situazione assurda, stiamo andando in posti dove andiamo d’estate perché non c’è neve, arriviamo a quote dove normalmente non arriviamo in questo periodo”.